Avatar

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Eugenio Enea
icon10  view post Posted on 24/1/2010, 10:21




Avatar è un film di fantascienza del 2009, scritto, diretto e prodotto da James Cameron e interpretato tra gli altri da Sam Worthington, Zoe Saldana, Sigourney Weaver e Giovanni Ribisi.

È stato distribuito nei cinema di tutto il mondo tra il 16 e il 18 dicembre 2009. L'Italia e la Svizzera italiana, dove è uscito il 15 gennaio 2010, sono gli ultimi Paesi al mondo in cui è stato distribuito. Tale ritardo è dipeso dalla volontà della 20th Century Fox, che distribuisce il film, di non mettere la pellicola in concorrenza con i cinepanettoni natalizi di De Sica e Pieraccioni, preferendo puntare su Amelia.

Il film è stato pubblicato nel tradizionale formato 2D, ma ha visto anche un'ampia diffusione in 3D e in 3D IMAX. Lo stesso Cameron, che è un forte sostenitore del 3D come futuro del cinema, ha dichiarato che si avrebbe un'esperienza più completa guardando Avatar in tre dimensioni, poiché il film è stato da lui appositamente pensato per essere visto in quel modo. Costato 237 milioni di dollari, Avatar ne ha finora incassati oltre un miliardo e seicento milioni,[ diventando il secondo film più redditizio della storia, secondo solo a Titanic dello stesso Cameron.

Avatar è inoltre il primo film ad utilizzare il nuovo logo della 20th Century Fox, animato da Blue Sky Studios, creatori de L'era glaciale.

Critica
Il film ha generalmente ricevuto recensioni positive da parte della critica cinematografica. Il sito Rotten Tomatoes ha riportato che l'82% delle 246 recensioni professionali ha dato un giudizio positivo sul film, con una media di voto di 7,4 su 10. Tra i Top Critics di Rotten Tomatoes, ovvero tra i critici più noti e di rilievo dei maggiori giornali, siti web, programmi televisioni e radiofonici il film ha guadagnato l'approvazione del 94% di essi, in base ad un campione di 35 recensioni.Il consenso generale del sito è che "può risultare più impressionante sul livello tecnico rispetto a quello narrativo, ma Avatar ribadisce il dono singolare di James Cameron per il cinema immaginativo e avvincente".Su Metacritic il film ha avuto un punteggio di 84 su 100 in base a 35 recensioni.

Roger Ebert del Chicago Sun-Times ha definito il film "straordinario" e gli ha conferito quattro stelle su quattro. Ha affermato: «Guardando Avatar, mi sentivo come quando vidi Guerre Stellari nel 1977». Come Guerre Stellari e Il Signore degli Anelli, il film «utilizza una nuova generazione di effetti speciali». Anche A. O. Scott di At The Movies ha comparato la visione del film a quella di Guerre Stellari. Ha affermato che «il copione è un po' [...] ovvio», ma che «fa parte di ciò che lo ha fatto funzionare».Todd McCarthy di Variety ha lodato il film: «il Re del Mondo ha mirato a creare interamente un altro mondo in Avatar, ed è un posto che è veramente da visitare». Kirk Honeycutt di The Hollywood Reporter ha dato del film una recensione positiva. Ha dichiarato che «Lo schermo è vivo con più azione, e la colonna sonora risuona con una musica più potente, rispetto ad una qualsiasi dozzina di sparatutto fantascientifici che si possa menzionare». Il critico di Rolling Stone Peter Travers ha apprezzato il film, e gli ha dato 3,5 su 4 stelle. Nella sua recensione di stampa ha scritto che il film «allarga le possibilità di ciò che un film possa fare. Il talento di Cameron può essere tanto grande quanto i suoi sogni».Richard Corliss del Time ha dichiarato che il film è «sicuramente la creazione più intensa e convincente di un mondo fantastico mai visto nella storia del cinema». Kenneth Turan del Los Angeles Times sente che il film ha effetti visivi "potenti", ma un "dialogo piatto" e delle "caratterizzazioni ovvie". James Berardinelli, critico di ReelViews, ha lodato il film e la sua storia dandogli un pieno voto e affermando: «In 3D, è coinvolgente – ma i tradizionali elementi del film – storia, personaggi, editing, tematiche, risonanza emotiva, ecc. – sono presentati con un'abilità sufficiente a rendere anche la versione in 2D un'avvincente esperienza di due ore e mezza».
Armond White di New York Press ha scritto che Cameron ha usato malvagi personaggi americani distorcendo gli aspetti del militarismo, del capitalismo e dell'imperialismo Il primo presidente indigeno della Bolivia, Evo Morales, ha apprezzato Avatar per la sua «profonda dimostrazione di resistenza al capitalismo e la lotta per la difesa della natura».Russell D. Moore di The Christian Post ha concluso che esiste una propaganda nel film e ha dichiarato: «Se tu riesci a far alzare una sala piena di gente nel Kentucky, e a farle applaudire la sconfitta del loro paese in guerra, allora devi avere degli effetti speciali straordinari» Adam Cohen del New York Times ha invece definito il messaggio anti-imperalista del film «una versione del XXII secolo dei coloni americani contro i britannici, dell'India contro il Raj, o dell'America latina contro l'United Fruit». Ross Douthat del New York Times ha espresso l'opinione che il film sia «la lunga apologia di Cameron per il panteismo - una fede che equipara Dio alla Natura, e richiama l'umanità ad una comunione religiosa con il mondo naturale», che «è la scelta religiosa di Hollywood ormai da una generazione».
In termini di similitudine, il critico Ty Burr del Boston Globe lo ha definito "lo stesso film" di Balla coi lupi.[55] Elementi paralleli al concetto e all'uso di un avatar sono presenti nel racconto di Poul Anderson del 1957 intitolato Call Me Joe, dove un uomo paralizzato usa la propria mente per controllare a distanza un corpo alieno. Altre recensioni lo hanno paragonato ai film FernGully - Le avventure di Zak e Crysta[ e Pocahontas.[ L'opinionista David Brooks l'ha definita una storia "spesso ripetuta". In questa metafora, ha dichiarato, «un avventuriero virile e giovane [...] si addentra in una regione selvaggia in cerca di emozioni e di profitto», ma trova il popolo nativo della regione «nobile, spirituale e puro. E così [...] egli emerge come il loro Messia, conducendoli in una giusta crociata contro la sua stessa, corrotta civiltà». Cameron ha riconosciuto che il film è tematicamente simile ai classici film going-native ("divenire nativo") come Balla coi lupi e Giocando nei campi del Signore. Le varie interpretazioni del film hanno portato Michael Phillips del Chicago Tribune ad etichettarlo come la "macchia di Rorschach della stagione".
Il blog cinematografico /Film ha raccolto una lista di citazioni relative ad Avatar da parte di quattordici scrittori e registi di Hollywood. Da parte di Steven Spielberg: «Il più suggestivo e sorprendente film di fantascienza dai tempi di Guerre Stellari». Frank Wilson Marshall ha scritto: «Avatar è audace e maestoso. È veramente straordinario». Richard Kelly ha definito il film "sbalorditivo". John August l'ha definito una "master class". Michael Moore ha consigliato: «Andate a vedere Avatar, un film brillante [per] i nostri tempi». L'unica reazione negativa nella lista è da parte di Duncan Jones: «non è tra i miei tre film preferiti di Jim Cameron. [...] a che punto del film avete avuto qualche dubbio su cosa sarebbe successo subito dopo?»
Anche in Italia il film ha generalmente ricevuto recensioni e commenti positivi. Il database cinematografico MyMovies riporta quattro stelle su cinque in base al voto del pubblico e ai giudizi dei dizionari di cinema, e tre stelle e mezzo su cinque in base ad un ampio campione di recensioni raccolte, italiane e non. Tra le critiche più dure, invece, compare quella dell'Osservatore Romano, periodico ufficiale della Città del Vaticano. In esso il giornalista Gaetano Vallini afferma che nel film «la tecnologia non riesce a tradursi in emozione, e la storia si perde in un polpettone sentimentale», riducendo il tutto ad «una parabola antimperialista e antimilitarista facile facile, appena abbozzata». Inoltre viene criticata la concezione panteistica che si cela dietro alla storia: «il film strizza abilmente l'occhio a tutte quelle pseudo-dottrine che fanno dell'ecologia la religione del millennio. La natura non è più la creazione da difendere, ma la divinità da adorare, mentre la trascendenza si svuota materializzandosi in una pianta e nelle sue bianche liane che nutre gli spiriti diramandosi nella forma di un vero e proprio panteismo». Vallini conclude la propria recensione ribadendo che Avatar «non segnerà la storia del cinema».

 
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