Eugenio Enea |
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| BRUXELLES - "A quale presidente dovrei chiedere il permesso di parlare?", così il commissario europeo agli Affari Economici e Finanziari Joaquìn Almunia, è tornato sull'intemerata di Berlusconi contro i commissari Ue che secondo lui non dovrebbero parlare. Irritazione mascherata dall'ironia, dunque, alla conferenza stampa dell'Ecofin.
A togliere Almunia dall'imbarazzo è intervenuto quindi il presidente di turno dell'Econfin, il ministro delle finanze svedese Anders Borg, che ha affermato: "Spero che la Commissione continui a rispondere in modo trasparente". "Persino in italiano" ha aggiunto ancora Almunia, a mo' di conclusione.
In Europa, dunque, nonostante il portavoce del presidente Barroso avesse dichiarato il "caso chiuso", l'attacco del premier italiano ha lsciato degli strascichi. Il portavoce della Commissione Ue Johannes Laitenberger in mattinata aveva sminuito il caso. "E' stato il frutto di un malinteso sorto su alcune dichiarazioni; penso che la situazione sia stata chiarita", aveva detto. Però poi aveva ribadito la collegialità dell'esecutivo europeo ed ha poi sottolineato come Barroso sia un "sostenitore intransigente" delle prerogative delle istituzioni europee. La Commissione Europea, ha proseguito, lavora con i mass media in modo "trasparente e aperto". E' un "diritto-dovere", ha aggiunto Laitenberger, che deriva da quanto previsto nei trattati.
Mentre il ministro degli Esteri italiano aveva rilanciato la linea del premier. "Credo - aveva detto Frattini - che il presidente della Commissione e il suo portavoce possano assumere un più forte coordinamento verso i mezzi d'informazione".
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